Tornando al mondo del Retail, pensiamo alla campagna provocatoria che Tiffany ha lanciato nel 2018 all’apice della stagione del cosiddetto Brandalism, crasi tra Brand e vandalism: un insieme di segni e gesti (apparentemente!) violenti sui muri di Manhattan con lo stesso obiettivo dichiarato dai taggers storici: ri-appropriarsi degli spazi pubblici, della comunicazione lungo le strade, di quei luoghi da cui quella generazione si sentiva estromessa. Gucci, altrove, ha scelto la strada degli Artwall, ri-qualificando anonime facciate di edifici in centro città e, con un’operazione piena di grazia, ri-appropriandosene.
[tratto da Elle Decor, 04 aprile 2024]

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